Curiosità:
Aspettando il Natale
La festa del Natale e' considerata, quasi in tutto il mondo, la festa piu' importante dell'anno. Viene celebrata il 25 dicembre e per il popolo cristiano si festeggia la nascita di Gesu' Cristo.
In realta' il Natale ha origini pagane. Ai tempi dell'antica Roma era il giorno dedicato all'adorazione del Dio Mitra, che rappresentava il Sole, ed era appunto legato al passaggio del sole. Successivamente intorno al IV-V secolo D.C., con il diffondersi del Cristianesimo, al culto di Mitra e' stato sostituito quello di Gesu' che anche per i Cristiani rappresenta la luce.
Ai nostri giorni quando si parla del Natale in realta' ci si riferisce ad un periodo di tempo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio ed include appunto la Vigilia (24 dicembre), il Natale (25 dicembre), Santo Stefano (26 dicembre), Capodanno (31 dicembre sera - 1 gennaio) e la Befana o Epifania (6 gennaio), quest'ultima generalmente rappresentata da una simpatica vecchietta, che, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, entra nelle case a cavallo di una scopa, porta regali e riempe di dolci la calza dei bambini buoni o di carbone quella dei piu' bricconcelli.
Durante il periodo che precede la festivita' vera e propria e' usanza fare il presepe ed addobbare l'albero. Il presepe e' appunto la riproduzione attraverso statuine della scena della nascita di Gesu', mentre l'albero e' un abete, vero o finto, adornato con palle e luci variamente colorati. Sempre per tradizione sia il presepe che l'albero vengono montati l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata, e riposti per l'anno successivo la sera del 6 gennaio.
Breve storia del Natale
Già nell'antica Roma imperiale alla fine di dicembre si svolgevano delle celebrazioni particolari. Ispirandosi al mito di Iside e Osiride, i Romani festeggiavano il solstizio d'inverno, l'allungarsi delle ore di luce e la rinascita della vita. Il 25 dicembre si svolgeva la principale festa pagana legata al culto del sole. Probabilmente tra il 325 e il 354 i Cristiani scelsero questo come giorno della nascita di Gesù, proprio perchè era già un giorno di grande festa. Oltre agli auguri di buona salute, amici e parenti si scambiavano le prime "stranae" per festeggiare il "dies natalis": ricchi cesti di frutta e dolciumi e poi doni di ogni tipo, perché la nascita di Gesù e, insieme, l'anniversario dell'ascesa al trono dell'Imperatore, divenissero il simbolo di una prosperità che avrebbe dovuto protrarsi per l'intero anno.
Buon Natale detto in tante lingue
Arabo: Idah Saidan Wa Sanah Jadidah;
Bulgaro: Tchestita Koleda;
Catalano: Bon Nadal i feliç any nou
Cinese: (Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw Sun
Danese: Glædelig Jul
Francese: Joyeux Noel
Giapponese: Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto
Greco: Kala Christouyenna
Islandese: Gledileg Jol
Inglese: Merry Christmas
Irlandese: Nollaig Shona Dhuit, o Nodlaig mhaith chugnat
Norvegese: God Jul, o Gledelig Jul
Olandese: Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar! o Zalig Kerstfeast
Polacco: Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o Boze Narodzenie
Portoghese: Feliz Natal
Russo: Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
Serbo: Hristos se rodi
Spagnolo: Feliz Navidad
Svedese: God Jul
Tedesco: Froehliche Weihnachten
Turco: Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun
Ukrainino: Srozhdestvom Kristovym
Ungherese: Kellemes Karacsonyi unnepeket
Chi è Babbo Natale?
L'ispiratore della figura di Babbo Natale secondo la tradizione è San Nicola vescovo di Myra in Lycia. Nicola infatti era solito donare alle famiglie povere cibo e vestiti in maniera anonima , infatti calava questi doni dal camino.
La tradizione di San Nicola fu poi importata negli Stati Uniti dove prese il nome di Santa Claus (deformazione del nome Sanctus Nicolaus), la cui traduzione italiana è Babbo Natale.
Fu nel 1809 lo scrittore Washington Irvin a raccontare per la prima volta gli spostamenti di Babbo Natale nel cielo per la distribuzione dei regali; ma solo nel 1821 il pastore americano Clement Clarice Moore scrivendo una favola sul Natale, fece apparire il personaggio di Babbo Natale su di una slitta trainata da 8 renne ( Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Dunder e Blixen, alle quali poi si aggiunse Rodolphe, la famosa renna con il naso rosso).
Nel 1860 Thomas Nast, illustratore e caricaturista del giornale New Yorkais Illustrateur Weekly, rivestì Babbo Natale di una lunga mantella guarnita di pelliccia e stabilì la residenza di Babbo Natale al Polo Nord. Residenza meglio definita l'anno successivo dallo scrittore Gorge P. Webster, il quale precisò che la fabbrica di giocattoli e dimora di Babbo Natale era nascosta tra i ghiacciai del Polo Nord.
Infine nel 1931 la Coca Cola decise di usare Babbo Natale nelle sue campagne pubblicitarie vestito dei colori della ditta, il rosso e il bianco, e commissionò ad Haddon Sundblom, l'incarico di ridisegnare la figura di babbo Natale . Pare che il suo disegnatore, si fosse ispirato a un vicino di casa, un tipo simpatico e di aspetto pacioso. Questa immagine, diffusa per ben 35 anni in tutto il mondo, divenne la raffigurazione "ufficiale" di Babbo Natale.
E questo è l'indirizzo di Babbo Natale:
Santa Claus
Post office, SF 96930 Rovaniemi, Finlandia
La cena della vigilia di Natale nel mondo
Un tempo la tavola di Natale era preparata con tre tovaglie bianche di misura differente, in modo da renderla importante e festosa. La cena della vigilia è il pasto che viene consumato, a seconda delle abitudini, prima o dopo la messa di mezzanotte.
Francia
Il pasto tradizionale è formato da ostriche, foie gras, salmone, tacchino farcito e tronchetto di Natale. In alcune famiglie si mangia il tacchino al pranzo del 25 dicembre.
Polonia
Il pasto tradizionale è formato da dodici portate. Eccone alcune: zuppa di funghi porcini o alle barbabietole, ravioli ai funghi o ai cavoli...
Stati Uniti
Il pasto tradizionale è composto da: mais, tacchino farcito, torta di zucca seguita talvolta da gelato alla vaniglia.
Spagna
Il pasto tradizionale è formato da zuppa di mandorle, orata arrosto, oca e torrone.
Germania
Il pasto tradizionale è composto da insalata do aringhe, oca grigliata con cavolo rosso e verde, mele e prugne. I dolci sono vari: torte, dolci al miele, brioches ecc.
Portogallo
Il pasto tradizionale è formato da merluzzo cucinato in modi differenti, con cavolo e patate, tacchino alle castagne e come dessert il pain perdu.
Inghilterra
Il pasto tradizionale è formato da prosciutto arrosto, tacchino farcito con cavolini di Bruxelles o piselli, patate arrosto Christmas pudding, torta al cioccolato e frutta secca.
Svezia
Il cenone della vigilia è composto da: aringhe marinate, polpette di carne, prosciutto arrosto con cavolo, dolcetti alle spezie.
Ungheria
Il pasto tradizionale è formato dalle seguenti portate: zuppa di pesce, pesce impanato con patate fritte e come dolce il beigli.
Italia
Il menù varia molto da una regione all'altra, spesso comprende pesce, tacchino alle castagne e panettone.
Leggende curiose e strane di Natale
Gli animali
Si dice che allo scoccare della mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, gli animali - in special modo gli animali nelle fattorie acquistino il meraviglioso ed inusuale dono della parola. Buoi, mucche, cavalli, maiali e polli iniziano a parlare tra di loro e si scambiano strani segreti sul genere umano, in particolar modo sui loro padroni. Ma non tentati di ascoltarli di nascosto! La leggenda dice che potrete attirare su di voi la sfortuna, la cecità o addirittura la morte se tenterete di spiarli!
La Stella di Natale
La famosa "Stella di Natale" che da secoli si lega agli allestimenti tipici del Natale, sarebbe nata dal regalo ad un bimbo. Narra la leggenda, che il 25 dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bimbo povero entrò in una chiesa per offrire un dono a Gesù nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per il suo poco degno mazzo di frasche, il bambino perse una lacrima fra quei ramoscelli che un miracolo trasformarono nel fiore più rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto.
Rudolph , la renna con il naso rosso
Una leggenda moderna nata negli USA è quella della nona renna, inventata negli uffici della Montgomery Ward (una grande catena di magazzini americani) nel 1939 quando la direzione decise di donare ai propri clienti una nuova favola per Natale. Nacque così Rudolph, la renna "dal grosso naso rosso", una specie di brutto anatroccolo salvato dall’emarginazione da Babbo Natale che del suo difetto fisico fece un pregio nelle lunghe notti di nebbia.
La slitta di Babbo Natale
Questa leggenda è nordica: la slitta, originariamente si diceva che la slitta fosse trainata da una sola renna, poi la versione è cambiata, ed apparivano otto renne. Infine se ne è aggiunta una nona, Rudolph appunto. Questo numero spiega la velocità con cui Babbo Natale riesca a far fronte alle innumerevoli richieste provenienti da ogni parte del mondo.
Il Presepe
Il primo vero presepe della storia fu creato nella chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma. Questa usanza divenne così popolare che presto tante altre chiese vi aderirono. Ognuna creava un presepio particolare ed unico. Le scene della natività erano spesso ornate con oro, argento, gioielli e pietre preziose. Anche se molto popolare tra le classi più ricche, questa opulenza era quanto di più distante dal significato della nascita di Gesù. Dobbiamo il "nostro" presepe attuale a San Francesco d'Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Il presepe che San Francesco creò nel paese di Greccio, era fatto di figure intagliate, paglia e animali veri. Il messaggio era diretto, e poteva essere capito e recepito da tutti, ricchi e poveri. La popolarità del presepe di San Francesco crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo. In Francia si chiama Crèche, in Germania Krippe, in Spagna e America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky, in Brasile si dice Pesebre, e in Costa Rica si dice Portal.
La leggenda dell'Agrifoglio
Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche rosse.
Il bastoncino di zucchero
Il bastoncino di zucchero è stato a lungo un simbolo del Natale, con il suo gusto di menta. Perché i bastoncini di zucchero sono bianchi a strisce rosse? La tradizione vuole che fossero inventati da un dolciaio che aveva intenzione di creare un dolce che ricordasse Gesù alle persone. Ecco cosa rappresenta il bastoncino di zucchero: E' fatto di caramello solido perché Gesù è la solida roccia su cui sono costruite le nostre vite (Matt 16:18) (1Thess 5:24). Al caramello diede la forma di una "J" per Jesus (Gesù in inglese) (Atti 4:12), mentre per altri è la forma di un bastone da pastore, perché Gesù è il nostro pastore (Giovanni 10:11). I colori sono stati scelti anche per rappresentare l'importanza di Gesù: il bianco per la purezza e l'assenza di peccato in Gesù (Heb 4:15) , e la larga striscia rossa rappresenta il sangue di Cristo versato per i peccati del mondo (Giovanni 19:34-35). Le tre strisce rosse sottili rappresentano le strisce lasciate dalle frustate del soldato romano (Isaia 53:5). Il sapore del bastoncino è di menta piperita che è simile all'issopo, pianta aromatica della famiglia della menta usato nel Vecchio Testamento per purificare e sacrificare. Gesù è il puro agnello di Dio venuto a sacrificarsi per i peccati del mondo.
La leggenda del Pettirosso
Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia. La notte, mentre la famiglia dormiva, notò che il fuoco si stava spegnendo. Così volò giù verso le braci e tenne il fuoco vivo con il movimento delle ali per tutta la notte, per tenere al caldo Gesù bambino. Al mattino, era stato premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per il neonato re.
La leggenda delle Palline di vetro
A Betlemme c'era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Gesù così egli andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio, il giocoliere, e lo fece ridere. Questo è il perché ogni anno sull'albero di Natale appendiamo le Palle colorate - per ricordarci delle risate di Gesù Bambino.
La leggenda delle Campane di Natale
I pastori si affollarono a Betlemme mentre viaggiavano per incontrare il neonato re. Un piccolo bimbo cieco sedeva sul lato della strada maestra e, sentendo l'annuncio degli angeli, pregò i passanti di condurlo da Gesù Bambino. Nessuno aveva tempo per lui. Quando la folla fu passata e le strade tornarono silenziose, il bimbo udì in lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame. Pensò "Forse quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!" e seguì la campana fino alla stalla ove la mucca portò il bimbo cieco fino alla mangiatoia dove giaceva il neonato Gesù.
Leggende di Natale nel Mondo
in FINLANDIA
In Finlandia, oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini. Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il loro cinguettì o le ore della giornata; ad esempio in Germania, soprattutto nel sud, la gente sparge dei grano sul tetto delle case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di Natale.
in FRANCIA
In Francia i bambini dispongono le loro scarpe ordinatamente, poiché Gesù Bambino passerà la notte del 24 a riporre i suoi doni dentro di esse. Addobberà anche l'albero con frutta e dolci. E' tradizione accendere un ceppo di legna per scaldare il Bambino che gira nella notte fredda. Da questa usanza, deriva anche uno dei dolci natalizi più diffusi, ovvero la bùche de Noêl. Il presepio in Francia è molto curato; sono particolarmente famosi i presepi della Provenza, composti da statuine d'argilla vestite con costumi realizzati a mano, molto precisi nei dettagli e realistici, chiamati Santons. A questo sito potete vederne degli esempi: www.santonsmarcelcarbonel.com
in GERMANIA
In Germania i festeggiamenti di Natale iniziano presto, ovvero l'11 novembre, giorno di San Martino. E' tradizione costruire per quel giorno delle lanterne, che i bambini porteranno in processione, oppure verranno messe nei cimiteri, e che servono ad illuminare la strada al santo. Durante il periodo dell'Avvento i bambini hanno nelle loro camerette dei calendari con 24 finestrelle. Ogni giorno aprono una finestrella e promettono di compiere una buona azione nella giornata. Il 6 dicembre poi arriva San Nicola a portare dolci, cioccolato e dolci speziati come i Lebkuchen o i Christollen. La notte del 24 infine arriva Gesù Bambino (o Babbo Natale) a portare i tanto attesi doni. Le case sono addobbate a festa con ghirlande e candele, è usanza fare pasti ricchi e bere vino speziato. A Rothenburg ob der Tauber, un piccolo paesino tedesco c'è un museo dedicato al Natale, molto caratteristico e curato, che sta aperto tutto l'anno. Questo è il sito ufficiale: www.weihnachtsdorf.de
in GIAPPONE
In Giappone il Natale non esisteva e, in tempi molto recenti, è stato preso in prestito dall'Europa. Lo si festeggia addobbando le città a festa, con alberi di Natale e lanterne illuminate, tipicamente giapponesi, appese ad ogni angolo della strada. Ci si scambiano regali e le famiglie più abbienti regalano qualcosa ai più poveri per permettere anche a loro di passare in allegria questo giorno di festa. La figura che sostituisce Babbo Natale e porta i doni si chiama Hoteiosha.
in GRECIA
In Grecia la vigilia di Natale viene vissuta tra canti e musiche di tamburelli e triangoli. Ci si scambiano doni, così come al 25 e al 1 gennaio, i quali vengono anche portati come omaggio alle persone più povere. Tutti insieme si mangiano fichi secchi, dolci, noci e il Chrisopsomo, un tipico pane speziato greco. I sacerdoti sono soliti passare di casa in casa per la benedizione delle dimore.
in INDIA
In India le chiese cattoliche vengono addobbate a festa ed è consuetudine recarsi alla Messa di Mezzanotte, che solitamente dura 2 o 3 ore. Gli addobbi non vengono messi su quello che da noi è il classico abete, ma su dei grossi banani. Gli indiani in questo periodo accentuano il loro senso di ospitalità, considerato sacro, fanno visite alle persone care e le accolgono, scambiandosi frutti, dolci e fiori e cantando in compagnia. Anche gli indiani di religione non cristiana partecipano in qualche modo ai festeggiamenti, attirati e interessati a questa festa di luce, vicina ad altre celebrazioni tipicamente indiane.
in INGHILTERRRA
In Inghilterra l'albero di Natale la fa da padrone tra le varie decorazioni, anche a Londra è tradizione addobbare un altissimo albero allestito all'aperto con luci, nastri e ghirlande. La notte del 24 Babbo Natale porta i doni ai bambini, lasciandoli in un grosso sacco sotto l'albero. I bimbi, per ringraziarlo, lasciano sul tavolo della cucina un bicchiere di latte e un pezzo di dolce per lui e una carota per la sua renna e la mattina del 25 aprono i doni. Proprio quel giorno l'atmosfera è festosa ed è usanza riunirsi con le persone care e cucinare un buon pranzo con dolci tipici quale per esempio il Christmas Pudding. Sono usati per i festeggiamenti anche fuochi d'artificio o mortaretti.
in MESSICO
In Messico, i giorni che precedono il Natale sono caratterizzati da una simpatica e popolare tradizione (risalente probabilmente alla metà dei XVI secolo), las posadas, che ripropone l'episodio dell'arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e della loro ricerca di un luogo dove alloggiare. "Dar posada" vuol dire ospitare un viandante e, nella tradizione natalizia, la posada è l'abitazione stessa che accoglie i protagonisti della natività. In quest'occasione un corteo segue Giuseppe e Maria (rappresentati da due bambini vestiti appropriatamente oppure delle statue portate dai bambini) che vanno a chiedere "posada", cioè ospitalità, in una casa. Prima di arrivare alla casa dove verranno accolti, si fermano a chiedere il permesso per alloggiare presso altre abitazioni con esito, però, negativo. Poi la processione riprende al suono degli strumenti musicali, intervallato da preghiere e canti di litanie. Finché, dinanzi alla porta della casa prescelta, al gruppo nella strada che domanda "posada" con un canto, risponde dall'interno dell'abitazione un secondo coro. Quindi viene aperta la porta per accogliere gli ospiti con Giuseppe e Maria. Dopo aver pregato tutti insieme, la famiglia ospitante offre dolci e bevande. Si termina con il gioco della pinata, una pentola di terracotta (pignatta) appesa ad una corda che un bambino bendato dovrà rompere colpendola con un bastone. Le pignatte sono piene di frutta, dolci e giocattoli.
in POLONIA
In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella, e la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la prima stella, non si debba iniziare la cena. Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate. Si lascia sempre un po' di spazio in tavola, in caso arrivi un ospite inatteso. In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove nacque Gesù Bambino.
in RUSSIA
Nel giorno di Natale si cantano inni e canti e la gente si ritrova nelle chiese decorate con l’albero di Natale, fiori e luci colorate. Baboushka è la figura tradizionale del Natale, che distribuisce regali ai bimbi. Del fieno è sparpagliato su fiori e sulle tavole per augurarsi che il foraggio per i cavalli non venga mai a mancare. Il ruolo di Babbo Natale viene chiamato Dedusha Moroz.
in SPAGNA
In Spagna il giorno più festeggiato nel periodo natalizio è il 28 dicembre, giorno in cui arrivano i Los Reyes, i Re Magi. A cavallo o su carri sfilano per le città e distribuiscono dolci e caramelle. La figura di Babbo Natale è meno sentita. Nei presepi spagnoli alle classiche statuine si affiancano quelle di Tio, un tronchetto d'albero che, se scosso, sprigiona dolcetti e quella di Caganer, un porta fortuna natalizio.
negli STATI UNITI
Negli Stati Uniti il Natale si festeggia in modo molto diverso, a seconda del Paese e delle origini etniche. Nel Nord America le tradizioni sono molto simili a quelle europee e seguono per la maggiore le usanze di origine inglese o francese. Nel Sud America il Natale cattolico è molto sentito. La natività ha una grossa importanza e vengono allestiti presepi o intagliate statue artigianalmente, vengono fatte processioni e preghiere. Inoltre, nell'attesa del 25 dicembre, vengono festeggiati diversi santi, che portano piccoli doni e contribuiscono ad accrescere il clima di festa. In California Babbo Natale arriva sul surf, tra le onde. In alcuni Paesi del sud si spara in aria. A Washington anche la Casa Bianca è in festa e il Presidente ha il compito di accendere le luci di un gigantesco albero.
in SVEZIA
In un luogo dove regna il buio per mesi e mesi, il Natale è celebrato con tanta LUCE. Le celebrazioni del Natale iniziano il 13 Dicembre con la festa di Santa Lucia: una bambina deve indossare un abito bianco e una corona di candele, e deve poi svegliare le famiglie che dormono e mangiare con loro la colazione a base di torta e caffè. Il pranzo di Natale svedese include tanto maiale arrosto e tanta Torta di Natale.
Natale in Italia
Per le famiglie di tutto il mondo il Natale e' l'occasione per riunirsi, mangiare e scambiarsi regali in segno di reciproco affetto. Non fa eccezione la famiglia italiana il cui culto per la buona tavola durante questa festa si manifesta in tutta la sua grandezza, in una maratona mangereccia che ci vede impegnati ad assaporare ogni tipo di pietanza, dal dolce al salato, dal pesce alla carne, il tutto ovviamente in porzioni piu' che abbondanti.
I menu' possono essere svariati, con ricette tramandate e/o tipiche della regione di provenienza, a rivisitazioni o nuove "tendenze", influenzati da ingredienti tipici di altre parti del mondo.
Nel mio caso specifico, avendo un padre abruzzese ed una madre ischitana, vivendo ormai da 40 anni a Roma, i menu' delle feste sono un po' un misto di queste tre regioni. Il cenone del 24 dicembre e' all'insegna del pesce. L'antipasto, fondamentale nei pranzi importanti italiani, puo' essere composto da tartine con pate' vari (tipo olive, carciofi, melanzane etc.), insalata di mare, carciofini ed altri vegetali sott'olio (nel migliore dei casi di produzione propria), pane tostato con burro ed acciughe, e chi piu' ne ha ne metta.
Il primo piatto puo' essere un risotto alla pescatora o un piatto di spaghetti alle vongole, a cui si aggiunge una zuppa di ceci di derivazione abruzzese.
Passando al secondo il frittomisto, l'orata e la spigola al forno con patate ed insalata, la fanno da padroni. Non mancano i fritti di verdure (carciofi, cavolfiori, zucchine) che invece sono tipici della tradizione romana.
Nel pranzo del 25 dicembre, quindi del giorno di Natale, e' consentito mangiare la carne. Il primo e' sostituito da una lasagna o dai cannelloni o ancora da un timballo di pasta, mentre il secondo vede l'arrivo di un bel piatto di arrosto misto o roast beef.
In entrambi i casi, per finire, formaggi vari quindi frutta, frutta secca e dolci in quantita', il tutto bagnato da buon vino, rosso o bianco, e fiumi di spumante, caffe' ed ammazzacaffe'.
Se il menu' puo' variare da regione a regione, cio' che sicuramente e' possibile trovare su tutte le tavole italiane sono il panettone, il pandoro ed il torrone.
Il panettone ed il pandoro sono i dolci natalizi per eccellenza. Il panettone, di provenienza lombarda, e' caratterizzato al suo interno da uvetta e frutta candita. Coloro i quali non amano questi ingredienti si affidano al pandoro, di provenienza veronese, dalla pasta soffice ed il colore dorato servito con una spolverata di zucchero a velo.
Il torrone, il piu' tipico dei dolci natalizi, e' disponibile al miele o al cioccolato con mandorle e pistacchi all'interno, si puo' trovare anche in versione mini, monodose, chiamato "Condorello", dall'omonima casa produttrice.
Concludendo, diffidate delle imitazioni ed attenzione!!! non tutto quello che viene propinato sui vari network dedicati al cibo e' made in italy come dicono, ma soltanto un surrogato della vera tradizione italiana.
Natale in altre parti del mondo
Finlandia:
La notte di Natale i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale. Anche lui abita in Finlandia all' interno di una montagna chiamata Korvatunturi. Questa montagna ha tre orecchie in modo che Babbo Natale può ascoltare tutti i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo. L’entrata della montagna però è ancora un luogo top secret…
Francia:
In Francia Babbo Natale lascia i suoi regali sotto dentro le scarpe dei bimbi!. Si brucia il legno di Natale -- un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodichè si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un tronco!
Polonia:
Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate. In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, per ricordare la stalla dove nacque Gesù Bambino.
Spagna:
In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 Dicembre con l'Immacolata Concezione. I presepi sono chiamati “Nacimientos” Si donano vestiti e cibarie ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno. Il 6 Gennaio i Re Magi (sulla via per Betlemme) portano dei doni ai bambini.
Germania ed Austria:
L'Albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania. Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono tipici di questa zona. I bimbi ricevono i doni da San Nicola (St. Nicholas).
Svezia:
Qui dove regna il buio per mesi e mesi, il Natale è celebrato con tanta LUCE. Iniziano a festeggiare il 13 Dicembre con la festa di Santa Lucia: una bambina deve indossare un abito bianco e una corona di candele, e deve poi svegliare le famiglie che dormono e mangiare con loro la colaziene a base di torta e caffè.
Origini e simboli del Natale
Albero di Natale
Ogni anno durante il periodo natalizio sembrano fiorire gli alberi di Natale; molte leggende ci narrano l'origine di questi alberi. Alcuni raccontano che una volta, alla vigilia di Natale, San Bonifacio tagliò una quercia e al suo posto crebbe un albero sempreverde; spiegò ai fedeli che il nuovo albero simboleggiava l'albero delle vita ed era un segno divino. Questo fatto sarebbe avvenuto in Germania, dando così origine alla tradizione dell'abete per celebrare la nascita di Gesù. Altri raccontano che, sempre in Germania, la notte della vigilia di Natale di tanto tempo fa, un uomo, tornando a casa, fu colpito dal meraviglioso spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete, lo portò a casa, lo ornò di candeline accese e lo posò sul tavolo: le candeline assomigliavano proprio alle stelle che aveva visto brillare tra i rami nel bosco. Altri ancora sostengono che l'usanza dell'albero cominciò ancor prima del Natale stesso. I Druidi, antichi sacerdoti che vivevano nell'Europa centrale, notarono che gli alberi rimanevano verdi anche d'inverno; per questo li considerano simboli di lunga vita e cominciarono ad ornarli nelle feste invernali. In seguito quando si cominciò a celebrare il Natale, si mantenne la tradizione dell'abete.
Agrifoglio:
Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche rosse.
Babbo Natale
Figura mitica presente nel folclore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale.
Candele
L'azione di accendere una candela nei giorni dell'Avvento ha diversi significati. C'è un significato religioso che simboleggia l'ospitalità nei confronti di Maria e di Giuseppe che nella notte Santa pellegrinarono a lungo a Betlemme alla ricerca di un rifugio. Ma una candela accesa rievoca anche un'antichissima usanza dei tempi Romani che con questo gesto invocavano il ritorno alla luce dopo l'inverno. In alcuni paesi, tra i quali la Francia, l'accensione della candela viene fatta dal membro più giovane della famiglia ed intorno ad essa ci si raccoglie per cantare e pregare. Alla fine dei festeggiamenti la candela andrebbe spenta solamente da una fanciulla di nome Maria.
Ceppo
E' un'usanza antichissima di origine nordica. Il ceppo, un grosso tronco preferibilmente di legno di quercia (simbolo di forza e solidità) "brucia" il passato: le sue fiamme invocano il ritorno della luce del sole mentre la cenere gettata sui campi serve per propiziare il nuovo raccolto. A Genova in alcune piazze arde per tutto il periodo natalizio un braciere dal quale tutti attingono un tizzone di brace per il proprio camino; in Puglia il ceppo viene circondato da dodici pezzi di legno diversi che rappresentano i dodici apostoli.
Corona d'Avvento
L'uso della Corona d'Avvento è da collegarsi ad un'antica consuetudine germanico-precristiana, derivata dai riti pagani della luce, che si celebravano nel mese di Yule (dicembre).
Nel XVI secolo si diffuse tra i cristiani divenendo un simbolo di questo periodo che precede il Natale.
La Corona d'Avvento è un cerchio realizzato con foglie di alloro o rametti di abete (il loro colore verde simboleggia la speranza, la vita) con quattro ceri.
Durante il Tempo di Avvento (quattro settimane) ogni domenica si accende un cero. Secondo una tradizione, ogni cero ha un suo significato:
- il cero dei profeti,
- il cero di Betlemme,
- il cero dei pastori
- il cero degli angeli.
La Corona può venire appoggiata su un ripiano o appesa al lampadario. L'accensione di ogni cero è accompagnata da un momento di preghiera. Si conclude con un canto alla Madre di Gesù.
Pandoro
Il pandoro è un dolce tipico di Verona. Secondo alcuni le origini sono austriache. Nel XVIII secolo, i pasticcieri a servizio della famiglia reale degli Asburgo iniziarono a produrre un dolce che ricordava molto il “Pan di Vienna” e la brioche francese. Altri fanno risalire l’origine del dolce al Rinascimento quando le ricche famiglie venete erano solite consumare il “Pan de Oro”. La leggenda che ha più fondamento è quella che fa risalire le origini del pandoro al Nadalin. Era un dolce a forma di stella che i veronesi mangiavano a Natale alla fine del XIX secolo. L’unica cosa certa è che il nome “pandoro” deriva dal colore dorato che le uova danno all’impasto.
Panettone
Il panettone è un tipico dolce milanese diventato per tradizione il dolce natalizio più diffuso. Sono diverse le leggende che circondano le sue origini; la più nota è sicuramente quella del garzone Toni. Alla corte del Signore di Milano, Ludovico Sforza, come ogni Natale, si teneva un sontuoso banchetto, dove erano servite numerose portate. Il cuoco e i servitori erano impegnatissimi per fare in modo che andasse tutto per il verso giusto, ma purtroppo si dimenticarono del dolce che stava cocendo nel forno e che si bruciò. Il cuoco era disperato, aveva paura di essere condannato a morte, ma un garzone, Toni, si fece timidamente avanti dicendo che aveva tenuto per sé e per la sua famiglia un po’ dell’impasto del dolce, per offrirlo durante la cena ai suoi bambini. Aveva anche aggiunto all’impasto iniziale frutta candita, zucchero e uvetta. Il cuoco accettò l’offerta di Toni, e mise l’impasto nel forno, e una volta cotto, portò il dolce in tavola. Quello strano dolce piacque così tanto che il cuoco fu costretto a servirlo ogni anno.Al dolce fu dato il nome di “Pan de Toni”.
Presepe
La parola presepe deriva dal latino “Praesepe “ che significava letteralmente stalla, mangiatoia e rappresenta una raffigurazione rievocativa e realistica della natività di Gesù. La prima ricostruzione della scena del presepe si attribuisce a S. Francesco nel 1223. La consuetudine di allestire presepi nelle chiese si diffuse nel 1400 a partire dal Regno di Napoli, allargandosi in seguito in tutto il meridione. Intorno al 1500 nasce la cultura del presepe popolare ad opera di S. Gaetano di Thiene il quale diede un decisivo impulso all'ammissione di personaggi secondari vestiti sia secondo le fogge antiche sia dell'epoca a lui coeva. La nascita del "Figurinaio”, cioè del creatore di statuette avviene sotto il regno di Carlo III . La tradizione presepistica siciliana predilige l'utilizzo della terracotta come materiale realizzativo di presepi i quali vengono ormai riconosciuti come vere e proprie opere d'arte.
Re Magi
Un'altra tradizione del Natale è costituita dal lungo cammino e dall'arrivo dei Re Magi alla nascita di Gesù. In realtà i Re Magi non erano re, ma sacerdoti che, alla corte di Babilonia, studiavano il cielo e le stelle al fine di predire e di trarre presagi. Secondo quanto riportato dal Vangelo apocrifo armeno i magi erano Gasparre, Melchiorre e Baldassarre. Nel V secolo fu S. Leone a decidere che i magi fossero in tre, in quanto con questo numero potevano lasciar spazio a diverse libere interpretazioni simboliche. I magi rappresentavano le tre razze umane, la semita, la giapetica e la camitica. Melchiorre rappresentava l'Asia, Baldassarre l'Africa e Gasparre l'Europa. Erano inoltre il simbolo del dono portato al Signore da tre parti del mondo. Anche le loro diverse età rappresentavano i diversi periodi della vita dell'uomo; la giovinezza, la maturità e la vecchiaia. I doni portati al Signore erano un simbolo di perfezione: l'oro rappresentava la regalità, ed era un dono riservato ai re; l'incenso rappresentava la divinità, il soprannaturale; la mirra rappresentava l'umanita, l'essere uomo, era la sostanza utilizzata per cospargere i corpi prima della sepoltura.
Scambio dei doni
Durante il solstizio d'inverno gli antichi Romani erano soliti festeggiare il giorno 17 del mese di dicembre "Saturnalia": Saturno era la divinità che assicurava il buon raccolto e la fertilità della terra. Durante questo periodo i romani usavano scambiarsi regali di natura alimentare. Sempre nell'antica Roma durante la festa dedicata a Strenia, dea dei doni, ci si scambiava come buon auspicio per l'anno nuovo, il ramo di un albero che cresceva nei pressi del Colosseo.
Stella cometa
La storia della Stella cometa ancora oggi suscita qualche dubbio, ma da alcuni testi profetici antichi risulta la predizione di una stella molto luminosa che avrebbe predetto la nascita del Re dei Re. La storia narra che più di duemila anni fa il re di Persia, Hormidz, insieme ai re Peroz e Jazdegerd, vedendo la stella luminosa in cielo, iniziarono a seguirla. Il viaggio che li vide protagonisti durò due anni, ma i re non sentirono la fatica, nè il freddo, nè la fame, poichè furono protetti dall'astro splendente. Secondo i calcoli astronomici compiuti di recente, pare che la stella avvistata dai Magi potesse essere la cometa di Halley che si può scorgere dalla terra ogni 70 anni circa.
Stella di Natale
la pianta simbolo del Natale è un arbusto originario del Messico scoperto nel 1520 dagli spagnoli di Cortés, l'attuale Città del Messico. In America la pianta è considerata, insieme al vischio, il simbolo della natività natalizia e fiorisce dal mese di Dicembre a quello di Marzo. Questa pianta, secondo una leggenda è nata da un miracolo: un bambino molto povero voleva fare un dono a Gesù e raccolse in un campo alcuni arbusti formando un mazzo, una volta entrato in chiesa avvicinandosi all'altare i rami che portava con sé si trasformarono in grandi fiori scarlatti.
Vischio
Il vischio, come pianta utilizzata durante il periodo natalizio, è legato ad una leggenda molto bella che riguarda un vecchio mercante (...appoggiato a un albero, davanti alla grotta di Betlemme, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò. Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio... Ci si bacia sotto il visto perchè a lui gli viene attribuito fin dall'epoca dei Celti e mantenuta anche nel Cristianesimo come simbologia dal significato di fortuna, protezione e amore
Personaggi natalizi tradizionali
Juleman
Lo Juleman è il Babbo Natale scandinavo (chiamato in Svezia Jul Tomte). Anzi, per precisare è il "piccolo uomo di Natale". In origine questo personaggio era un folletto a cui venivano lasciati dei regali davanti alla porta perchè proteggesse la casa.
Christkindel
Christkindel in italiano significa Gesù bambino. In alcune zone della Germania, dell' Austria e della Svizzera è lui che porta i regali. Il Bambino Gesù si immagina che abbia circa 10 anni e che sia tutto vestito di bianco con un velo in testa. Sul capo ha poi una corona d'oro. Lo accompagna un altro personaggio che si chiama Hans Trapp (il castigamatti) che porta una gerla colma di giocattoli per i bambini che sono stati bravi e in mano tiene un fascio di ramoscelli per castigare i bambini che sono stati disubbidienti.
I Krampus
I Krampus sono degli strani personaggi molto inquietanti. I loro volti sono coperti da maschere grottesche e paurose; i loro vestiti, tipici dei contadini, sono laceri e consunti. Suoni striduli e potenti ottenuti da strumenti rudimentali come campanacci e corna di mucca li accompagnano nel percorso che li porta di maso in maso, in cerca di offerte in cambio di buoni auspici per l'anno che sta per arrivare. L'origine di questa usanza, mantenuta con orgoglio in molti comuni dell'Alto Adige, si perde nella notte dei tempi. Di certo si sa che è legata ai festeggiamenti del solstizio invernale. Qualche curiosità a proposito dei Krampus: a mascherarsi - anche in abiti femminili - sono solo gli uomini. La maschera che indossano non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono cercare di toglierla pena il disonore per lo smascherato.
Santa Lucia
Una leggenda racconta che un giovane si innamorò di Lucia e in particolare dei suoi occhi. Lei rifiutò il suo amore ma in cambio gli diede i suoi occhi. Allora accade un miracolo: Lucia riebbe di nuovo gli occhi, ma questa volta ancora più belli. Il giovane le chiese nuovamente di darle gli occhi, ma lei questa volta si rifiutò e allora il giovane la uccise infilandole un coltello nel cuore. Santa Lucia viene festeggiata nei paesi scandinavi il 13 dicembre.
San Martino
La leggenda racconta che San Martino, mentre era in cammino perse l'asino e alcuni bambini con la loro lanterna lo ritrovarono. Per ricompensarli San Martino trasformò in dolci lo sterco del suo asino. San Martino viene festeggiato soprattutto nel Nord della Francia, in alcune zone della Germania, del Belgio e dell' Olanda. Per la sua ricorrenza, l'11 novembre, i bambini di queste nazioni fabbricano delle lanterne e vanno alla ricerca di San Martino e del suo asino.
San Nicola
Nicola era un vescovo ed è famoso soprattutto per i miracoli che ha fatto in favore dei bambini. La leggenda dice che per sfamare i bambini di una città, fece caricare su una barca del grano, della frutta e della verdura e che poi salpò alla volta di questa città. Una volta arrivato bussò alle porte delle case dove abitavano i bambini poveri e lasciò in dono il cibo. Da allora San Nicola ritorna ogni anno sulla Terra per lasciare un dono ai bambini.
Babbo Natale
Il personaggio che ha ispirato Babbo Natale è San Nicola, un santo della tradizione europea. Quando poi gli immigrati tedeschi e olandesi andarono in America portarono con loro anche il ricordo di San Nicola e la tradizione che il santo distribuiva i regali durante la notte di Natale. In America il nome passò da Nikolaus a Santa Claus. Durante gli anni l'aspetto di Babbo Natale cambiò e dai primi dell' 800 questo personaggio venne ripreso anche da alcuni scrittori che aggiunsero a Santa Claus anche una slitta trainata da renne. Nel 1860 un caricaturista americano Thomas Nast ridisegnò Babbo Natale dandogli quello che pressa poco è il suo aspetto attuale, lo vestì cioè con un mantello rosso bordato di pelliccia bianca e con una grossa cintura nera e indicò quella che tutti credono sia la sua residenza ufficiale: il Polo Nord. Ma l' aspetto attuale deriva da una pubblicità della Coca Cola che prese questo personaggio e lo fece diventare lo sponsor di questa bevanda nel lontano 1931, rendendolo così famoso in tutto il mondo.
Tradizioni natalizie
Festa familiare per eccellenza, il Natale associa i festeggiamenti pagani in vista del rinnovamento portato dal nuovo anno alla celebrazione religiosa della nascita di Gesù Cristo.
Il tratto comune di tutte queste festività è il regalo, l'offerta di un dolce, di una leccornia, soprattutto quando questo dono è fatto da una delle grandi figure mitologiche popolari (San Martino in Belgio, in Germania e nei Paesi Bassi, San Nicola nella Francia settentrionale e orientale, Babbo Natale e Gesù bambino in Italia).
Un costume antico, in uso in diverse regioni, stabiliva che padrini e madrine offrissero ai loro figliocci un dolce antropomorfo, a forma di fantoccio, di bambino in fasce o di semplice fuso. Un'altra usanza molto antica prevedeva che, la notte di Natale, i bambini facessero il giro di tutte le case del villaggio, portando voti di prosperità e cantando canzoni rituali; in cambio, ne ricevevano doni, soprattutto alimentari: lardo, uova, farina, dolciumi, frutta secca. In Borgogna, per esempio, la "cornette", cialda di mais arrotolata a forma di cornetto, dava il nome anche alla questua.
Ma l'avvento del nuovo anno, e soprattutto il Natale, restano caratterizzati da un pasto, la cui composizione e il cui svolgimento seguivano un tempo un rituale preciso. Manifestazione dei legami che univano la cellula familiare, il pasto di Natale, nella maggior parte dei Paesi europei, comprendeva sempre (e spesso comprende ancora) un dolce particolare: in Italia sono il Panettone e il Pandoro al Nord, il panforte e i torroni al centro e gli struffoli al sud; in Inghilterra è il Christmas pudding; in Germania lo Stollen alla frutta candita, che è l'equivalente del ceppo natalizio francese.
In Alsazia sono tradizionali il Birewecke, sorta di pagnotta alla frutta secca e canditi, che accompagna le composte, e i Lebkuchen (panpepati), consumati in genere prima della messa di mezzanotte. In Corsica la Strenna, torta a base di formaggio broccio, è preparata più particolarmente per il giorno di Capodanno.
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